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LA GUERRA ISRAELO-PALESTINESE: BISOGNA METTERE FINE A QUESTO

In questo periodo tutti noi siamo stati informati dai giornali e dai telegiornali che si è riacutizzato il conflitto tra israeliani e palestinesi. Tornare indietro nella storia per capire come si è creato tale problema è semplice basta cercare nel web comunque se volete, per aver maggiore informazione o districarvi in queste pagine di storia dolorosa, per troppi, ma intricata vi consiglio le seguenti: I CONFLITTI ARABI-ISRAELIANI Wikipedia , ISRAELE E PALESTINA: LE ORIGINI DEL CONFLITTO MEDIO ORIENATLE  di Polisblog news , I MITI DA SFATARE NELLA GUERRA ISRAELO-PALESTINESE di Panorama news , ISRAELE GAZA 10 COSE DA SAPERE PER CERCARE DI COMPRENDERE LA GUERRA , CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE di Leonardo.it , RIASSUNTO DEL CONFLITTO ISRAELO-PALESTINESE di lapolitica semplice . A brevi linee è da 50 anni che sia palestinesi, sia israeliani non conoscono la pace. Pensate un'intera generazione che ha vissuto sempre in guerra con, alternati periodi di pace. E' pazzes

LA MANIA DI ETICHETTARE

Non desidero essere polemica con questo mio scritto, però mi è sorto un piccolo pensiero e ho deciso di rendervi partecipi. Sono certa che non tutti condivideranno queste parole e spero, anzi me lo auguro, di avere una risposta da parte vostra mandandomi un commento. ANIMALISTA-FEMMINISTA-MASCHILISTA-SESSISTA   ABORRO E  RIFIUTO TUTTI GLI ISTA DEL MONDO Generalmente per definire quelle persone che si comportano in un determinato modo o il cui pensiero si avvicina o è concorde a determinate tipologie viene subito etichettata come... ISTA . Quindi abbiamo la femminista, il maschilista, l'animalista il satanista e via dicendo. Questo modo di generalizzare ed inserire tutto, per forza, in una determinata categoria non mi va per niente a genio. Solo perché affermo che anche la donna, come l'uomo deve e può compiere ed assumere determinati ruoli e deve godere degli stessi e pari diritti civli e umani degli uomini non vuol dire che sono una femminista.

L'ORSO BRUNO E DANIZA

Buona sera a tutti in questi giorni ho chiesto a coloro che fanno parte delle community di Google, come in Facebook nei gruppi dove sono iscritta, di partecipare ad una campagna in difesa di un orso bruno. Le pagine dei giornali ed anche la rete ha messo in evidenza la vicenda di questa mamma orsa, Daniza, che sembra abbia attaccato in modo indiscriminato un povero signore la cui unica colpa è stata quella di trovarsi sulla stessa strada di questo plantigrado. Prima di proseguire su questo argomento trovo doveroso dare una serie di informazioni. Innanzitutto parliamo proprio dell'orso del suo habitat e del suo comportamento verso l'uomo. Quindi vorrei darvi alcune informazioni riguardanti il progetto di ripopolamento dell'orso in Italia, al quale ha aderito il Trentino, cosa dice la provincia autonoma trentina sulla pericolosità di questo animale e poi la vicenda che vede implicata questa mamma orsa che sta rischiando la sua vita. L'orso In Italia sono pre

GLI ORANGO E L'UOMO

Forse pochi di noi sa che il termine orangutan , nome di questa specie data dai malesi, significa "persona della foresta". Questi bellissimi animali sono ormai a rischio di estinzione. L'olio di palma e la deforestazione per il legno stanno decimando la comunità degli orango. Negli ultimi due secoli, infatti, si è notato che dagli oltre 20000 esemplari stanziati nella foresta del Borneo, oggi ne sono presenti solo 5000. Gli studiosi sono concordi nell'affermare che questa decimazione è dovuta per colpa dell'uomo e delle sue attività. Il genetista Benoit Goossens, dell'Università di Cardiff nel Galles, insieme ai suoi colleghi oltre ad aver segnalato questa tremenda notizia , riportando che sin dal 1890 è iniziato questo problema ma che è in questi ultimi 50 anni che si è aggravata la situazione sino a giungere al punto di non ritorno se non si prendono provvedimenti adeguati, spiegano che entro la fine di questo secolo di questi animali non si a

NOVELLE DI FAMIGLIA (LA TATA)

QUINTO CAPITOLO LA TATA Quando la nonna giunse a Milano non conosceva nessuno. La sua famiglia fece in modo di darle una vita consona al suo stato di provenienza e così le fecero avere delle gioiellerie e delle case. In effetti non aveva problemi per quanto riguarda l'aspetto economico anzi, si può dire che godeva di una situazione molto agiata. Essendo un membro della croce rossa ebbe il modo di conoscere una ragazza, pur essendo di discendenza ricca e borghese, la sorte aveva per lei in serbo una situazione non rosea. Questa giovane ragazza venne segnalata da una responsabile della croce rossa alla nonna la quale, visto che era anche alla ricerca di una persona che la aiutasse con l'amministrazione della casa e delle figlie, decise di assumerla. Fu così che Tina divenne la tata sia della mamma sia mia e di mia sorella. Visse con noi per tanti e lunghi anni ed era considerata un membro di famiglia. Narrando le vicende familiari mi sto rendendo conto che dalla nonna

DOV'E' LA SALVEZZA?

Dov'è la salvezza Una via sull'altra accalcata, la città, è un' anima disperata dove, tra confusione e torpore, tante anime camminano nel grigiore. Volti disarmati cuori isolati, attimi di vita coraggiosa attimi di vita preziosa si rincorrono affannosamente si dimenticano costantemente. Si mischiano e si confondono in un abisso profondo si nascondono. Nei vicoli bui ed angusti, dove trovano riposo pochi uomini giusti, due ragazzi indaffarati portano a compimento i loro peccati. Una nuvola li avvolge un profumo li sconvolge e dove prima c'era bruttura ora esplode una nuova natura di colori sfavillanti, di rumori incessanti di odori stravaganti. Solo un poco durerà poi la cruda realtà, che non concede troppe possibilità, con una stretta forte chiuderà i loro cuori fino alla morte. Pochi di loro sapranno, pochi della loro assenza si accorgeranno. La città disumana li ha afferrati e senza perdono

LO ZEN E I KOAN PARTE SECONDA

Un uomo incontra il suo maestro e gli dice: "Maestro ho deciso di raccontare la storia dello Zen. Nel momento stesso in cui ho preso questa decisione mi sono reso conto che, forse, non sarà un compito facile, per questo sono venuto da lei. Vorrei dei consigli, non so se sarò all'altezza di questo compito!" "Tanti, ragazzo mio, si sono cimentati, c'è chi ha scritto storie sullo zen, chi, invece, ha narrato la storia dello zen. Anche tu, se vuoi, puoi farlo". "La via che devi seguire è quella di non inventare nulla e nemmeno di fare copie da scritti altrui." L'uomo rimane sbigottito: come poter scrivere una storia zen senza inventare o senza rifarsi a scritti altrui, cosa rimane? Ma, prima di rispondere al maestro quest'ultimo riprende il discorso ponendogli una domanda: "in realtà cosa inventiamo di nuovo noi"? E' presunzione asserire che si può inventare; nulla ci appartiene persino il nostro involucro non è ver