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CHEMTRAILS LE SCIE CHIMICHE PRIMA PARTE

Sembrerà strano ma ancora oggi sono tante le persone che non credono alle scie chimiche o che anche se le vedono non vogliono affrontare il problema pensando che sia più una storia da complottisti che altro. Ovviamente il sistema ha agito in maniera impeccabile per confondere le acque e mantenere nell'ignoranza le persone. 
Perché gente come me e tanti altri stanno impiegando il loro tempo a cercare di divulgare queste informazioni, perché anziché leggere un bel libro rilassante oppure fare una passeggiata in compagnia del loro cane o guardare un film o qualsiasi altra cosa, decidono di rinunciare per cercare informazioni e divulgarle? Perché gli piace essere complottisti? Che ci guadagnano? Personalmente nulla il mio blog non ha nessuna pubblicità non guadagna niente e tutto quello che riesco a trovare dopo essermi sincerata che non sia una bufala, lo condivido nella speranza che le persone inizino a comprendere in quale realtà stanno vivendo. Avevo iniziato per i miei figli e i loro amici, sono giovani e il pensiero di lasciare un mondo da così a peggio mi ha fatto sentire un verme. Eppure la mia vita è serena, sono felice appagata delle scelte non ho rancori verso alcun essere vivente su questo pianeta però c'è un ma. MA se noi oggi non facciamo nulla e continuiamo a vivere guardando solo il nostro orticello che cosa accadrà, perché c'è sempre più sofferenza? Da dove proviene tutto questo? Non so se chi legge questo post si pone le mie stesse domande , sono sicura che però ci sono tante persone che dei quesiti se li sta ponendo e a volte quando toccano con mano si sentono così impotenti che preferiscono rimettere la testa nella sabbia, come fanno gli struzzi, e continuare a farsi scivolare via la vita come se nulla fosse. Perché mettere a repentaglio il proprio benessere in nome di chi o cosa? In un mondo del genere, poi! Non è proprio da sani mentali decidere anche di rischiare , non perché divulgo scritti di denuncia per le scie chimiche in particolare, ma perché ho deciso che da oggi in poi non voglio più stare ferma a guardare. La vita non è la bella canzone , la cenetta ok al ristorantino più in voga o la vacanza nel posto più trendy. La vita è altro e se ci si fermasse e si ascoltasse quella vocina interiore forse inizieremmo a guardarci e guardare intorno con molta più attenzione e spirito critico. Non posso cambiare il mondo, da sola poi men che meno, non possiedo chissà quali abilità in particolare però sono certa che se decido di cambiare me stessa vivendo la vita come sarebbe dovuta essere il mio esempio potrà essere di aiuto a qualche persona che mi vive vicino. Voglio poter lasciare quest'esperienza con tutta la serenità che è nostro diritto avere mentre si è in vita e che invece stanno rubando. A questo punto si arriva al dunque "Chi sono gli artefici di tutto questo?" Qui iniziano le complicazioni perché se da una parte esistono questi gruppi massonici capitanati da persone senza scrupoli che come unico obbiettivo è essere i dominatori dell'universo allora è semplice risalendo ai nomi che oggi sono presenti negli Stati; è anche pur vero che non c'è solo materialità ma altro. Qui mi fermo se no scendiamo in altri problemi in un guazzabuglio di informazioni che portano il ricercatore in giro tra menzogne, mezze verità, e confusione.

Mi auguro che ogni giorno che passi il velo finalmente cada dagli occhi di sempre più persone intanto continuo a dare un contributo perché informarsi oggi non è più guardare la televisione o leggere il giornale in quanto tutto fa capo a qualcuno.

Parlando di scie chimiche innanzitutto diciamo cosa sono e facciamo un breve ripasso su questo problema mondiale che oggi sembra presente ma che in realtà ha le sue fondamenta nel 1947, non per nulla sono anche aunmntate le malattie e ne stanno insorgendo di nuove. 

Dal sito di Tanker Enemy: cosa sono le scie chimiche

Prima di affrontare il tema oggetto di questo articolo, ossia le scie chimiche, bisogna, per maggior chiarezza, premettere una parte sulle scie di condensazione (o contrails)

103685js1-small.jpg (29130 byte)Facciamo chiarezza: che cos’è una scia? È “una zona di fluido (liquido o gassoso) situata immediatamente dietro un solido in movimento relativo rispetto al fluido stesso, caratterizzata dal fatto che in essa il moto è prevalentemente formato da vortici. Tipici esempi di scie sono i solchi spumeggianti che un natante veloce lascia nell’acqua dietro di sé (acqua ferma e solido in moto)…, le scie di condensa che segnalano il passaggio di un jet (aria ferma e solido in movimento). Queste ultime sono provocate dalla condensazione del vapore acqueo prodotto dalla combustione del carburante causata dalle condizioni di umidità, pressione e temperatura che si riscontrano ad alte quote di volo (umidità uguale e superiore al 70 per cento, temperatura inferiore a 40 gradi sotto zero, altitudine superiore ad almeno 8000 metri).
La composizione ed il comportamento delle scie dipendono principalmente dalla forma del solido, dalla viscosità e dalla densità del fluido, dalla velocità relativa e dall’angolo secondo il quale essi si incontrano.
Nel caso degli aeromobili, per esempio, la scia è animata da moti vorticosi che diventano più marcati in corrispondenza delle variazioni della sagoma dell’aeromobile (per esempio, nell’intersezione tra ala e fusoliera)”.

In che cosa le scie di condensazione si distinguono da normali nuvole?

La nube è un insieme di gocce d’acqua e cristalli di ghiaccio, dovuto alla condensazione di vapore saturo. Le nubi sono create da moti convettivi di origine termica oppure meccanica (sollevamento di aria calda), dal rimescolamento di masse d’aria e dall’incontro di queste con catene montuose, dalla variazione dei valori barometrici e dagli effetti della radiazione solare e terrestre. I moti di ascesa propiziano la formazione di nubi, poiché portano l’aria umida verso zone fredde; i moti di discesa, che le portano verso le zone più calde, ne causano il dissolvimento, in quanto fanno cessare lo stato di saturazione del vapore acqueo e favoriscono l’evaporazione delle gocce. Giacché i moti convettivi sono costanti, soprattutto durante una perturbazione atmosferica, avviene un continuo processo di formazione e di disfacimento dei corpi nuvolosi. Non è possibile quindi accomunare la formazione di una nube, la cui genesi si spiega tenendo conto di una molteplicità di fattori fisici in primis la saturazione, alle scie di condensa, sebbene, come si è visto, in particolari condizioni, le nuvole si dissolvano per poi riformarsi.

La formazione delle scie di condensa è un fenomeno rarissimo.

“Secondo definizione FAA, una contrail si forma sopra gli 8000 metri circa, a temperature minori di -40°C e con umidità relative superiori o uguali al 70%”. Questi parametri possono subire delle lievi variazioni, ma ci si può discostare di poco da tali indici alle nostre latitudini. Pertanto è praticamente impossibile che si formino scie di condensazione a bassa quota, con bassi valori di umidità e con temperatura lontana dai 40 gradi centigradi sotto zero.

Appurato che cos’è una scia di condensa e la rarità di tale fenomeno, passiamo ad analizzare le scie chimiche.

In questi ultimi anni, si è intensificata un’attività che la stragrande maggioranza della popolazione mondiale continua purtroppo ad ignorare. Il fenomeno cominciò a diffondersi tra il 1996 ed il 1997, ma esistono prove e dati che dimostrano come le scie chimiche fossero saltuariamente usate e sperimentate sin dagli anni 50 del XX secolo. Ci si riferisce ai voli di aerei che attraversano i cieli sopra molte regioni del pianeta. L’operazione cominciò negli Stati Uniti nella metà degli anni ’90, per poi estendersi al Canada, ai paesi aderenti alla N.A.T.O. alla Russia ed a molte altre nazioni. Esistono fotografie e documentazioni che attestano la presenza di attività chimiche, sebbene saltuarie e forse sperimentali anche nei decenni precedenti. Questi velivoli lasciano, lungo le rotte seguite, delle strane scie che, generalmente, a differenza di quelle di condensazione, non si dissolvono entro breve tempo, ma persistono nell’atmosfera, sino a trasformarsi in nuvole simili agli strati. Bisogna precisare che molti velivoli generano scie chimiche evanescenti che si dissipano quindi nell'arco di pochi secondi o minuti, ma non sono comunque normali contrails. È un fenomeno evidentissimo, abituale di cui tutti possono rendersi conto, semplicemente alzando lo sguardo al cielo. Su quelle che i ricercatori indipendenti hanno definito “scie chimiche”, esistono parecchi studi di cui riportiamo i risultati salienti.

Vari studiosi, tra cui l’ingegner Clifford E. Carnicom, il meteorologo Scott Stevens, il fisico Neil Finley, il medico statunitense Michael Castle, la tossicologa Hildegarde Staninger, il giornalista indipendente canadese William Thomas, il ricercatore ed attivista Jerry E. Smith, il ricercatore statunitense Tom Montalk, il biologo e senatore statunitense Michael Castle, il biologo Giorgio Pattera, il direttore della rivista Nexus, Tom Bosco, e moltissimi altri hanno investigato gli effetti di queste famigerate scie.

Si possono dunque elencare i principali scopi delle scie chimiche, in forma molto essenziale ed indicando tra parentesi se si tratta, stando all’attuale stato degli studi, di un obiettivo accertato o solo congetturato. Bisogna, infine, ricordare che molti targets sono conseguiti attraverso la sinergia tra H.A.A.R.P., emissione di campi elettromagnetici e scie chimiche. H.A.A.R.P. è un gigantesco sistema di antenne ubicato in Alaska, creato ufficialmente per lo studio della ionosfera, ma le cui reali funzioni vanno dalla manipolazione climatica all'interferenza nelle telecomunicazioni.

Gli obiettivi principali dell'operazione sono i seguenti.

• Modificazione meteorologica e climatica (scopo assodato, anzi riconosciuto ufficialmente. Si vedano i numerosi brevetti tradotti in tecnologie e le pur ambigue ammissioni ufficiali).

• Accecamento dei radar nemici (dimostrato. Si vedano i brevetti ed i ritrovati tecnologici).

• Creazione nell’atmosfera di un’antenna elettromagnetica oltre l’orizzonte, col fine di ottimizzare la ricetrasmissione dei segnali in ambito strategico-militare (dimostrato).

• Danneggiamento delle colture agricole basate su piante non modificate geneticamente (rilevato in modo empirico).

• Distruzione della coltre di ozono (forse è un effetto collaterale dell’operazione, ma non è escluso che sia un fine scientemente perseguito).

• Mappatura elettronica del territorio (provato. Si veda il Progetto R.F.M.P.).

• Inquinamento degli ecosistemi per determinare un incremento esponenziale del costo delle risorse idriche ed agricole residue (dimostrato empiricamente).

• Sfoltimento di alcuni settori della popolazione ritenuti improduttivi o di peso per il sistema, come i pensionati, i malati cronici (registrato empiricamente).

• Sperimentazione di agenti patogeni sulla popolazione inconsapevole nell’ambito di programmi di guerra chimica e batteriologica (acclarato. Si vedano anche i documenti governativi declassificati).

• Diffusione diretta ed indiretta di agenti patogeni e quindi di malattie, alcune delle quali del tutto ignote sino a pochi lustri fa, con gli scopi precipui di favorire le multinazionali farmaceutiche e di indebolire la popolazione (registrato empiricamente. Si considerino i dati epidemiologici).

• Modificazione del D.N.A. umano in modo da impedire un’evoluzione genetica (ipotizzato da numerosi ricercatori, tra cui Tom Montalk).

• Controllo del pensiero e del comportamento, attraverso soprattutto l’irradiazione di onde elettromagnetiche a bassa ed a bassissima frequenza o la diffusione di composti del litio (pressoché dimostrato).

• Diffusione di nanomacchine negli organismi umani col fine di controllare, rintracciare, monitorare, manipolare mentalmente, per mezzo dell’emissione di impulsi elettromagnetici, interi gruppi umani. Forse queste nanomacchine potranno essere attivate quando le persone, in un futuro non lontano, saranno dotate di microprocessori sottocutanei (ipotesi che può sembrare inverosimile, ma, in realtà avvalorata da una serie di brevetti e dalla produzione e diffusione di apparecchiature elettroniche volte al controllo degli individui).

• Creazione di un ambiente atto alla proiezione di immagini olografiche in vista di una falsa invasione aliena (ventilato da qualche studioso e collegato al Progetto Bluebeam).

Le analisi chimiche condotte hanno accertato la presenza delle seguenti sostanze: bario (proprietà igroscopiche, ossia assorbe l’umidità dell’atmosfera); alluminio (proprietà riflettenti: le particelle di alluminio, riverberando la luce solare, sono funzionali all’operazione denominata “copertura”, che consiste in una diminuzione dell’irraggiamento solare col fine di compromettere la fotosintesi clorofilliana, con gravi danni per gli ecosistemi e l’agricoltura). Sono state rintracciati anche altri elementi e composti:, torio e cesio radioattivi, rame, titanio, silicio, litio, cobalto (scie azzurre?), piombo (scie nere?), etilene dibromide o dibromuro (un insetticida molto tossico ufficialmente bandito dall'E.P.A. l'Agenzia per la protezione dell'ambiente negli Stati Uniti) etc. Sono stati pure rintracciati agenti patogeni, come pseudomonas aeruginosa, pseudomonas fluorescens, serratia marcescens, streptomiceti, virus, viron, ossia virus modificati geneticamente etc.

E’ logico purtroppo che le scie chimiche si possono correlare a varie patologie. Come si accennava sopra, è noto che le chemtrails contengono elementi chimici e biologici dannosi. E' quindi possibile collegare il massiccio spargimento di vari veleni nell'ambiente sia all'insorgenza di nuove patologie sia all'incremento di malattie un tempo meno diffuse.

Una sindrome causata dalle scie chimiche è il Morgellons, un terribile morbo che si manifesta con fibre di materiali sintetici che fuoriescono dalla pelle. Questi filamenti, contenuti nelle scie chimiche, al loro interno ospitano nanostrumenti in grado di replicare il D.N.A. di insetti, virus, parassiti con cui vengono a contatto. Ecco perché la malattia insorge di solito in seguito alla puntura di un insetto.

Il Morgellons, caratterizzato da un prurito insopportabile, provoca un grave deperimento dell'organismo. La connessione tra scie chimiche e Morgellons è stata appurata da vari medici tra cui la dottoressa Hildegarde Staninger, il dottor Michael Castle, il dottor Edward Spencer, il dottor Karyo.

Poiché, con le chemtrails, sono sparsi vari metalli (l'alluminio, il bario, il piombo etc.), si diffondono sempre più malattie come il Parkinson e l'Alzheimer. La causa del Parkinson è probabilmente da ricercarsi nell'accumulo di metalli nell'encefalo. Anche il Parkinson, sebbene se ne sospetti un'origine genetica, è legato presumibilmente all'accumulo di metalli nel cervello.

Il bario è un veleno che attacca soprattutto i muscoli, cuore compreso. Può essere all'origine di ictus a loro volta legati alla fibrillazione atriale ed all'infarto miocardico.

Molte forme tumorali (ad esempio i linfomi) sono connesse all'uranio e all'etilene dibromide, quest'ultimo è un insetticida ufficialmente bandito negli Stati Uniti. Se assorbito dall’organismo, può causare danni al sistema nervoso, edemi polmonari e sintomi quali dispnea, ansia, affanno, tosse. È molto irritante per le mucose e le vie respiratorie.

Il dottor Donald Scott ritiene che la fibromialgia, l'Alzheimer, la sclerosi multipla, l'encefalomielite mialgica (o sindrome da affaticamento cronico), insieme con altre affezioni neurosistemiche, siano la conseguenza dell'aggressione del micoplasma, un batterio che è stato geneticamente modificato in vari laboratori canadesi e statunitensi e quindi sperimentato sulle popolazioni inconsapevoli. I micoplasmi sono stati e vengono sparsi - ricorda Scott - soprattutto con gli aerei.

Lo studioso Tom Montalk ha individuato nelle chemtrails vari batteri: lo Pseudomonas aeruginosa, Enterobatteri e la Serratia marcescens.

Lo Pseudomonas aeruginosa è un batterio che è stato modificato geneticamente da aziende come la Pathogenesis. Se inalato, può provocare immunodepressione e danni alle cellule in cui si insedia come ospite.

Gli Enterobatteri sono microorganismi comprendenti l’Enterobatterio coli, la salmonella e la Klebsiella, responsabile della polmonite. La Serratia marcescens è un patogeno molto pericoloso che determina l’insorgenza della polmonite. Questo batterio, come emerge da documenti declassificati, fu sperimentato nel 1950 sulla popolazione, ovviamente inconsapevole, di San Francisco: causò vari decessi.

Altri disturbi ed affezioni meno gravi, ma non per questo da trascurare sono dovuti all'inalazione ed alla ingestione di elementi chimici e biologici di varia natura: depressione, annebbiamento mentale, stipsi, sindromi para-influenzali, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione, amnesie...

Un altro capitolo è costituito dalle patologie causate dalle intense e costanti emissioni elettromagnetiche inquadrabili in un piano di potenziamento delle trasmissioni a fini militari. Il Professor Levis elenca le principali sintomatologie connesse all'irradiazione di onde elettromagnetiche. Queste si possono riassumere nei seguenti problemi: sintomi cutanei (prurito, eritemi, allergie); del sistema nervoso (disturbi del sonno, ansia, cefalee, emicranie, sindromi depressive...); del sistema muscolare (crampi, dolori muscolari, astenia); del sistema cardiovascolare (aritmie, disturbi della pressione arteriosa, ictus); del sistema ormonale e di quello immunitario (riduzione della sintesi della melatonina, alterazioni delle popolazioni linfocitarie); del sistema riproduttivo (aborti spontanei); del sistema acustico (tinniti), visivo, olfattivo, digestivo. L'esposizione alle radiazioni non ionizzanti è reputata da molti scienziati all'origine di neoplasie, soprattutto leucemie.

L’operazione si basa su una serie di brevetti (da Teller a Cordani) acquisiti dalla NASA, dalle forze militari statunitensi, russe, cinesi, brevetti che si sono tradotti in tecnologie belliche e di geoingegneria.




Fonti:

T. Bosco, Scie chimiche, 2005
Bojs (pseudonimo), Scie chimiche: la popolazione della Terra è il bersaglio, 2007
D. Colognesi, Chemitrails, 2005
V. Gambino, D. Benvenuti, Scie chimiche DVD con libretto, 2005
H. Heath, Scie chimiche: un rapporto ufficiale ammette l'irrorazione, 2006
R. S. Hawa, La Terra come arma nel XXI secolo, 2006
A. e R. Marcianò, Scie chimiche: la verità nascosta, 2007
F. Mele, Scie chimiche e sementi geneticamente modificate, 2008
J. E. Smith, Weather warfare, 2006
M. Tenan, La scienza del nostro pianeta, 2005
W. Thomas, Chemtrails confirmed, 2007
Id., Le scie chimiche compromettono la vita sulla Terra, 2006
A. Worthington, Irrorazione ed armi elettromagnetiche nell'era della guerra nucleare, 2006
Id., La prova: le scie chimiche contengono composti dannosi, 2007


Il trimetilalluminio nelle scie chimiche? Secondo un esperto è possibile


Pubblichiamo un commento tratto da un sito che aveva pubblicato un articolo sulle chemtrails. L’ampia, documentata e scientifica glossa si deve a persona competente che opera, a livello dirigenziale, all’interno di un’importante struttura di ricerca nazionale.


Leggendo i commenti all’articolo di ***, mi ha colpito il fatto che 
Strakerabbia messo al primo posto del lungo elenco di eterogenee schifezze che ci pioverebbero sulla testa il trimetilalluminio.

Mi ha colpito ed interessato perché io, per ragioni professionali, ho usato molte volte il trimetilalluminio, di formula Al(CH3)3, ed ho anche eseguito la sua sintesi, in piccole quantità, per specifici scopi di ricerca scientifica.

Il trimetilalluminio è un reagente chimico LIQUIDO ed INCOLORO, primo termine di una importantissima classe di composti, gli alluminio-alchili, il cui studio, insieme con l’invenzione dei catalizzatori che hanno permesso di ottenere, ad esempio, il politene lineare cristallino, ha portato al Nobel lo scienziato tedesco Karl Ziegler, che lo vinse assieme all’imperiese Giulio Natta, il quale aprì la grandissima e gloriosa stagione dei polimeri stereoregolari, di cui il polipropilene isotattico è forse il più noto.

Una caratteristica comune agli alluminio-alchili è di essere estremamente reattivi, in particolare con l’acqua (anche semplicemente come umidità) e con l’ossigeno.

Il trimetilalluminio è il più “cattivo” della serie, tanto da essere AUTOINFIAMMABILE ed eventualmente ESPLOSIVO, se viene in contatto con l’umidità e l’ossigeno. Bisogna conservarlo sempre in atmosfera di gas ANIDRO e INERTE, ad esempio sotto Azoto (o Argon) e maneggiarlo con apparecchiature particolari.

Far cadere una goccia di trimetilalluminio (che si incendia immediatamente e forma un fumo bianco) sul pavimento del laboratorio sarebbe un modo efficace perché un laureando o un laureato senza precedente esperienza, ne abbia subito un timoroso rispetto e sia indotto a lavorare con grande cautela, senza mai distrarsi (magari la “dimostrazione” si fa con il trietilalluminio, suo fratello maggiore, molto meno costoso, ma anch’esso capace di dare belle fiammelle!)

Al contatto con l’umidità dell’aria e con l’ossigeno, il trimetilalluminio si decompone immediatamente con formazione, tra l’altro, di metano che si può incendiare. La reazione di decomposizione è, infatti, molto esotermica
Mi sono quindi chiesto (scusate questa lunga premessa) se il Trimetilalluminio sia tecnicamente adatto (anche se molto costoso) a costruire una scia chimica. In che modo?

In laboratorio, basta fare fluire Azoto sulla superficie del Trimetilalluminio affinché questo venga in piccola parte trascinato dal gas e si decomponga immediatamente a contatto con l’aria umida, con formazione di un fumo bianco di composti di alluminio (idrato di alluminio anzitutto, Al(OH)3, ma non solo) derivanti dalla decomposizione.
Si può quindi immaginare di montare su un aereo un marchingegno per generare la scia chimica, che potrebbe assomigliare, grosso modo, ad una bomboletta spray, che come sappiamo, contiene un liquido (ad esempio, un deodorante) ed un gas “propellente”. Quando si preme il tasto, il gas spinge il liquido nell’ugello da cui esce lo spray, cioè si forma un aerosol, fatto di piccolissime goccioline (di deodorante).

Allora, ritornando al trimetilalluminio, possiamo immaginare il marchingegno per creare la scia chimica in questo modo. Sul velivolo, un contenitore di trimetilalluminio (per ragioni di sicurezza il trimetilalluminio è SEMPRE confezionato e trasportato in bombole di acciaio) è opportunamente collegato a bombole ad alta pressione o ad un contenitore di Azoto liquido (196 gradi sotto zero), tenuto in pressione controllata, in modo che il tutto possa funzionare come una bomboletta spray.

Quando si vuole produrre la scia, si attiva il marchingegno, l’azoto trascina il trimetilalluminio nell’ugello e si formerà un aerosol che, APPENA entra in contatto con l’aria e l’umidità che l’accompagna (quindi FUORI dal marchingegno e FUORI dall’aereo!!), SI DECOMPONE, formando un fumo bianco principalmente di idrato di alluminio che costituisce in definitiva la scia chimica (che viene spacciata come scia di condensa - n.d.r.).

In questa ipotesi, l’operazione può essere compiuta a qualunque altitudine. La scia composta di idrato di alluminio (solido) estremamente suddiviso sarà più o meno persistente in funzione del vento e di altri parametri atmosferici locali.

Si possono pensare varianti (trimetilalluminio in soluzione o “complessato” invece che puro) per ragioni di sicurezza o di efficienza o efficacia.

La produzione industriale di trimetilalluminio è aumentata notevolmente negli ultimi 20 anni, poiché il trimetilalluminio (o meglio un suo derivato, il metilalluminossano, chiamato MAO), è diventato un componente essenziale delle ultime generazioni di catalizzatori di polimerizzazione delle olefine (etilene, propilene, butene eccetera). Quindi il prezzo potrebbe essere considerato “accettabile”.

Ho formulato una pura ipotesi che, almeno concettualmente, mi sembra possa stare in piedi.



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