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GLI ORANGO E L'UOMO


Forse pochi di noi sa che il termine orangutan , nome di questa specie data dai malesi, significa "persona della foresta".



Questi bellissimi animali sono ormai a rischio di estinzione. L'olio di palma e la deforestazione per il legno stanno decimando la comunità degli orango.
Negli ultimi due secoli, infatti, si è notato che dagli oltre 20000 esemplari stanziati nella foresta del Borneo, oggi ne sono presenti solo 5000. Gli studiosi sono concordi nell'affermare che questa decimazione è dovuta per colpa dell'uomo e delle sue attività.
Il genetista Benoit Goossens, dell'Università di Cardiff nel Galles, insieme ai suoi colleghi oltre ad aver segnalato questa tremenda notizia , riportando che sin dal 1890 è iniziato questo problema ma che è in questi ultimi 50 anni che si è aggravata la situazione sino a giungere al punto di non ritorno se non si prendono provvedimenti adeguati, spiegano che entro la fine di questo secolo di questi animali non si avrà più alcuna traccia. La causa è la deforestazione, la distruzione del loro habitat e di un cambiamento genetico nel DNA.


Tra gli uomini e gli orango esiste solo un cromosoma di differenza, abbiamo il 97% di DNA in comune. Sono esseri viventi estremamente intelligenti. Gli studi più avanzati hanno dimostrato che hanno processi mentali che crederemmo tipici solo di noi umani: ad esempio loro sono in grado di pianificare in anticipo i loro spostamenti comunicandoli, con richiami che oltrepassano i due chilometri.Se il maschio è un tipo solitario e quando si sposta emette urla per assicurarsi di non incontrare sui suoi passi altri simili, le femmine accudiscono per lungo tempo i loro piccoli. Partoriscono una volta ogni otto anni e vivono i 60 anni. La loro dieta è vegetariana in prevalenza, mangiano frutti, foglie e corteccia e a volte anche la carne. A causa della loro dieta particolare questi animali vivono solo in alcune zone ed è per tale motivo che oggi, essendo stanziali di luoghi che rientrano nell'interesse umano, sono a rischio estinzione.
Carel Van Scaik direttore dell'Istituto di Antropologia dell'Università di Zurigo ha scoperto che questi primati sono soliti avvalersi dell'uso di strumenti rudimentali nella loro vita quotidiana.
Questi primati hanno una grande capacità di apprendere mediante l'osservazione abilità sviluppate da altri e di usarle in circostanze del tutto simili a quelle viste e memorizzate.
Se volete leggere in modo più approfondito  "l'intelligenza dell'orango ha origine culturale".
In un esperimento Natacha Mendes ha voluto vedere come potevano risolvere il problema della favola di Esopo gli orangutan.
La famosa favola narra che un corvo assetato lanciò ad un tratto un grido:
"Cra, cra un'anfora, un'anfora colma d'acqua"
Sicuro, era proprio un'anfora con dentro dell'acqua. purtroppo era poca e copriva a malapena il fondo. Il corvo provò più volte ma il suo becco non riusciva a raggiungere il fondo per potersi così dissetare. Pensò allora: "se io la inclino l'acqua si raccoglie tutta da una parte ed io potrò finalmente sorbirla". Purtroppo non aveva tenuto conto della pesantezza dell'anfora e dopo aver provato varie volte non riuscì a smuoverla. Iniziò a guardarsi intorno ed a un certo punto le venne un'idea, raccolse un sassolino e lo buttò dentro. Si accorse che il livello dell'acqua era leggermente salito. Incoraggiata ne gettò un altro e così continuò fino a che l'acqua non raggiunse il bordo del contenitore. Allora il corvo si aggrappò con le zampe e intinse il becco nell'acqua riuscendo, finalmente, a dissetarsi. Il corvo con la sua tenacia riuscì a trovare la soluzione.
I cinque orango dell'esperimento si sono trovati dinnanzi una situazione in tutto simile a quella del corvo. Guardate il video e vedete a quale soluzione sono giunti.



Però questi animali nostri vicini parenti rischiano entro poco tempo di essere cancellati dal nostro pianeta se non prendiamo provvedimenti.

Perché l'olio di palma è pericoloso per la sopravvivenza di questa specie, vi chiederete.
Poiché sta sempre più crescendo la domanda di questo prodotto si ha bisogno di dar maggior spazio alle piantagioni e per fare ciò bisogna, per forza, radere al suolo grandi porzioni di foresta che è da sempre l'habitat degli oranghi, della persona della foresta come ben anticamente e saggiamente chiamavano i malesi questi animali.
Ogni ora una porzione di foresta grande tanto quanto 300 campi da calcio, vengono spazzati via per dare spazio alla produzione di palme per ottenere quest'olio. Ovviamente i suoi abitanti rimangono ogni ora senza un pezzo di terreno dove vivere. Inoltre entrano in conflitto con l'uomo in quanto questa specie si nutre anche di queste palme e così diventa facile preda per il commercio dedito allo sfruttamento degli animali.
L'uomo,però, nella sua totale ignoranza ed arroganza non tiene conto di un particolare importantissimo l'orango è una specie chiave per l'ecosistema della foresta pluviale del Borneo. Egli cibandosi dei frutti degli alberi contribuisce fortemente alla foresta. Essi diffondo i semi di alberi che possono germinare solo dopo essere passati dallo stomaco di un orango. Uccelli, insetti e scimmie contano sull'esistenza di questi alberi e se venissero a mancare questi esseri viventi morirebbero ma così l'intero ecosistema del Borneo e di Sumatra nel giro di poco tempo terminerebbe di esistere a sua volta. Ovviamente l'eliminazione di questi luoghi avrebbe un grosso impatto negativo sulla situazione meteorologica globale perché incrementerebbe il rischio di disastri naturali.

Per queste ragioni sarebbe giunto il momento di mettere la parola stop all'industria dell'olio di palma e perciò aiutare gli orango.

Infine ricordo che non è solo, anche se assai importante, l'industria dell'olio a procurare tutto questo. Ovviamente c'è dietro anche quella del legno.

Prima di salutare vi propongo la visione di questo documentario molto interessante

OLIO DI PALMA

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