Enrico aveva appena terminato la sua lezione quando sentì la musica del messaggio. Arrivato nel suo piccolo studio si accomodò sulla sua poltrona in cuoio logorata dagli anni e dopo aver sorseggiato il suo ennesimo caffè decise di leggere l'sms.
" Ciao Enrico sono Sara, volevo dirti che abbiamo decifrato le iscrizioni ed ora avremmo un urgente bisogno del tuo aiuto. Prima possibile puoi raggiungerci? Ci sono novità e non so se siano positive o meno! A presto. Quando arrivi puoi anche portare qualcosa da sgranocchiare e anche da bere? "
Non rispose, ma dopo aver riordinato alcune carte sulla scrivania uscì per raggiungere gli amici, fermandosi prima al bar all'angolo per comprare panini, toast e birre.
Appena aprì la porta non trovò nessuno ad attenderlo, provò varie volte a chiamare ma invano, il silenzio regnava indisturbato in mezzo ad un gran caos.
Il tavolo era rovesciato per terra, le sedie erano state rotte e una marea di scartoffie giacevano sparpagliate sul pavimento, un vero delirio ma di Sara, Luca, Laura e Carlo non c'era traccia.
Che cosa era accaduto? Decise di provare a rimettere ordine per capirci qualcosa. Raccogliendo le carte scorse dei fogli dove c'era parte di una traduzione. Mentre era assorto nella lettura sentì provenire dal bagno adiacente un lamento.
Accorse immediatamente e vide, riversa per terra, Sara.
Le si avvicinò per aiutarla. Era ferita, ma stava bene. Pian piano la ragazza riuscì a sollevarsi e abbracciò l'amico stringendolo forte, mentre un pianto isterico la scuoteva.
Cosa è accaduto, dove sono gli altri, chi è stato, come stai, perché?
Enrico subissò di domande la poveretta ancora mezza frastornata.
Con calma Sara iniziò a raccontare l'accaduto.
Avevamo appena finito di trascrivere quello che avevamo decifrato e ne stavamo discutendo quando hanno suonato alla porta. Pensavamo fossi tu, Carlo è andato ad aprire e subito sono entrati tre uomini armati, ci hanno presi alla sprovvista, hanno iniziato a chiederci del rotolo, e di quello che c'era scritto. Nessuno di noi voleva parlare, allora hanno iniziato a spaccare tutto quello che avevano vicino minacciandoci. Nulla, stavamo tutti lì in piedi attoniti; non capivamo il perché di quell'aggressione e del perché erano così interessati al manoscritto. Ad un certo punto, Carlo ha chiesto se erano stati mandati da Otto. "Guardate se il signor Werner ha pazienza domani spedisco il rotolo con la trascrizione. Lo sapeva che avevo bisogno di una mano, eravamo d'accordo che avrei tenuto tutto io e poi averi spedito tutto. Gli aggressori, però, non dicevano niente continuavano a chiedere informazioni sulla scoperta e i nomi di coloro che erano coinvolti.
Ad un certo punto Carlo ha perso la pazienza e ha provato a colpire uno di loro. E' iniziato così da una parte Carlo stava combattendo con un uomo e dall'altra Luca. Io e Laura volevamo approfittare del trambusto per chiamare aiuto ma il terzo se ne è accorto...ho sentito un colpo sulla testa e non ricordo altro.
Gli altri come stanno? Enrico guardò dritto negli occhi Sara e non ripose, scuoteva solo il capo e così la ragazza capì che era successo qualcosa di grave.
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