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MAR ADRIATICO: DICIAMO NO ALLE TRIVELLAZIONI


Mar Mediterraneo oggi

BREVE STORIA:
Questo mare non è sempre stato così il suo aspetto è cambiato nei secoli:
Circa 200 milioni di anni or sono dalla costa settentrionale africana si stacca una parte di terra lunga all'incirca 1200 km e larga 150, lasciando un vuoto tra Tunisi e Bengasi. Questa zolla diventa l'Italia. L'isola vaga per le acque che in futuro diventa il Mar Mediterraneo, per un milione di anni fino a quando si attacca al continente europeo. L'impatto fu così potente che diede origine alla catena montuosa delle Alpi. 
Infatti si può dire che il nostro pianeta dalla sua origine ad oggi ha mutato il suo aspetto molte volte. Se vi interessa la storia della nascita del nostro stupendo pianeta seguite il post TERRA: ORIGINI, in PIANETA.

Il nome Mediterraneo significa " centro del mondo"
Circa 5 milioni di anni fa il Mare suddetto, era una vallata secca in quanto  si era chiuso il passaggio nello stretto di Gibilterra , in seguito per un cataclisma si riaprì il varco e una gigantesca cascata di acqua si riversò nella pianura, si stima che il livello marino sia stato di 100 metri al di sopra di quello attuale.



Questo mare è un insieme di più mari con caratteristiche proprie. I mari che danno vita al Mediterraneo sono: mar di Alboran, Golfo di Lione, Tirreno, Ionio, Egeo e Adriatico. Nel suo insieme questa massa d'acqua è profonda 3000-4000 metri e per questo ci sono  balene, pesci spada, tonni e delfini. E' considerato un mare chiuso perché c'è solo un piccolo passaggio e scambio di acque con l'Atlantico, grazie allo Stretto di Gibilterra e allo Stretto del Bosforo a sud di Istanbul con il Mar Nero. L'uomo artificialmente ha creato un altro punto di comunicazione con il Mar Rosso, il Canale di Suez.
Il consigliere regionale di Progetto Molise, Nicola Romagnuolo, ha presentato una mozione urgente per chiedere la revoca delle autorizzazioni rilasciate alla società Petroceltic, per effettuare indagini sottomarine finalizzate alla ricerca di petrolio al largo delle isole Tremiti. Nel 2011, è stato sospeso il provvedimento per eseguire le indagini petrolifere e, dopo, il governo Monti ha autorizzato l'avvio delle procedure in questione. Romagnuolo afferma che l'Adriatico è più, per la sua conformazione, da considerarsi alla stregua di un mare chiuso e per tale motivo eventuali versamenti di petrolio in mare, avvenimenti plausibili, costituiscono un grave problema per eventuali ricadute su vari settori: pesca,  turismo e ambiente in generale.
Problematiche relative alle trivellazioni:
Economiche:
L'Italia vive moltissimo con il turismo, e effettivamente, non per vantarsi, ma ha un gran patrimonio artistico, naturale, presenta differenti situazioni mare, monti, collina, laghi.  Il 62% del movimento turistico riguarda il mare per questo sono facilmente individuabili le conseguenze che si potrebbero avere in caso di un versamento di petrolio nei suoi mari. I servizi balneari contribuiscono notevolmente nel reddito nazionale. Un eventuale incidente annienterebbe questa fonte  di ricchezza. Inoltre anche per la salute dei suoi cittadini, nel nostro paese sarebbe auspicabile non perseverare nelle trivellazioni.
Ambientali:
Con le trivellazioni è stata dimostrata una forte diminuzione della resa della pesca, almeno il 70% nel raggio di 40 miglia dalla trivella.
Le onde emesse e l'alterazione del moto delle acque arrecano danni ad alcune specie che hanno, come noi, il diritto di vivere e prosperare in queste acque. Tra queste ci sono le balene, i delfini, le orche i capodogli, che usano l'udito per l'orientamento, per accoppiarsi e trovare cibo. Inoltre si ha la diminuzione di uova di pesce causata dall'esposizione di specie ittiche a suoni a bassa frequenza e una variazione  sui piccoli ecosistemi, come nel caso dell'Adriatico, si ripercuotono sui maggiori. Le tartarughe Caretta Caretta, che popolano questo mare, tendono ad allontanarsi dai luoghi dove sono presenti le indagini geosismiche, perché subiscono danni irreversibili all'apparato uditivo. Infatti per effettuare questi tipi di indagini si impiegano gli air gun, dei cannoni ad aria che nella direttiva n. 2006/16976 sono riconosciuti inquinanti e generano delle modifiche nel comportamento dei pesci, come sopra citati.
I Lloyd's di Londra ricordano che nel nostro mare sono state affondate 25 navi che necessitano ricerche approfondite, negli anni '70, per smaltire munizioni militari obsolete, sono state fatte inabissare 20.000 bombe chimiche  e svariati residuati bellici.
Inoltre c'è da ricordare due punti importanti:
I° nei pressi di Monopoli sussiste un'area marina protetta area naturale riservata  dove sono presenti nursery di nasello, triglia di fango e gambero bianco, un'area di tutela biologica(ZTB) e 7 impianti di acquacoltura voluti dalla popolazione.
II° nel 1995 è stato sottoscritta la convenzione di Barcellona, dando luogo al protocollo per la tutela del Mar Mediterraneo per prevenire l'inquinamento del fondo marino e del sottosuolo causato dall'esplorazione e dallo sfruttamento delle piattaforme continentali.

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