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IL GRANDE AFFARE DELL'IMMIGRAZIONE DEL PIANO KALERGI E CHI CI STA DIETRO



Dedico questo post a tutti coloro che stanno solo con televisione e giornali, oppure, con le parole dei parroci e delle loro chiese. Innanzitutto vorrei ricordare che l'ignoranza non è ammessa dalla legge e purtroppo ci sono tante persone che poiché hanno preso una laurea pensano di sapere. In realtà non hanno ancora ben compreso che i programmi di studio fino ad oggi applicati sono manchevoli di gran parte di storia che oggi, grazie a persone sveglie che si chiedono il perché di determinate vicende, hanno iniziato ad indagare e studiare fuori dal sistema portando a galla un sapere ed una storia occultata a lungo. A coloro che si ostinano a non voler aprire gli occhi dico solo una cosa: "Fatevi la domanda principale perché siete qui ora, perché siete nati( non di certo per portare avanti un progetto divino biblico, visto che di divino nella bibbia c'è ben poco o addirittura nulla!)"
Oramai molti studiosi di lingue antiche stanno dimostrando la falsità dei dogmi e dell'informazione fatta circolare per secoli dalle tre religioni monoteistiche. Se una volta non era possibile trovare nulla per approfondire una differente visuale, oggi è a disposizione perciò sarebbe giunto il momento di darsi una bella scaturita ed iniziare a leggere anche altro.
Non  perdete tempo dietro alla classica informazione che intanto propinerà sempre le stesse notizie, abbiate il coraggio di diventare cercatori della verità e il nuovo paradigma si svelerà man mano.
Innanzitutto scoprirete quanta falsità c'è dietro alla cultura mondiale accademica e, poi, capirete il perché di tanti avvenimenti.

La parte che più mi fa ridere è che la rete in realtà è stata aperta e data all'uomo comune per incentivare questo benedetto "risveglio delle coscienze". Ovvio che non potevano dire apertamente un bel giorno  "ops scusate ma abbiamo mentito spudoratamente per millenni. Tutto il sapere e le vostre fatiche ad apprendere sono inutili perché menzogne costruite per sottomettervi e rendervi schiavi felici". Così, facendo finta di combattere la divulgazione, stanno man mano svelando tutto. È un progetto perché devono portare gli uomini a fare la scelta finale, ad usare il loro libero arbitrio, almeno una volta. Se lo si userà in un determinato modo, allora, le porte dei cancelli della dimensione terrestre (terza) si spalancheranno e coloro che hanno saputo allinearsi a questa innovazione progrediranno e usciranno da questo ciclo illusorio. Avanzeranno di grado, insomma. Chi invece si ostinerà a non voler vedere lo attenderà un futuro assai magro. Infatti se stiamo a guardare per bene il pianeta che prenderà il posto della Terra, (potrebbe essere Marte) non si baserà sull'amore, sulla beatidune, la felicità! Lo ha narrato Orwell nel suo libro "1984". Ovviamente lui è stato in grado di avere questa capacità quasi profetica di vedere il futuro semplicemente perché massone e quindi a conoscenza dei piani programmati dai servitori terrestri dei guardiani. Coì consiglio anche una rilettura consapevole del romanzo di Orwell, o la visione del film (a mo giudizio sarebbe meglio sempre il libro);



Geroge Orwell PDF 1984
http://vho.org/aaargh/fran/livres6/1984-it.pdf
Film:
http://www.filmpertutti.click/orwell-1984/

sinossi da qlibri
Scritto nel 1949, il libro è considerato una delle più lucide rappresentazioni del totalitarismo. L'azione si svolge in un futuro prossimo del mondo (l'anno 1984) in cui il potere si concentra in tre immensi superstati: Oceania, Eurasia ed Estasia. Al vertice del potere politico in Oceania c'è il Grande Fratello, onnisciente e infallibile, che nessuno ha visto di persona ma di cui ovunque sono visibili grandi manifesti. Il Ministero della Verità, nel quale lavora il personaggio principale, Smith, ha il compito di censurare libri e giornali non in linea con la politica ufficiale, di alterare la storia e di ridurre le possibilità espressive della lingua. Per quanto sia tenuto sotto controllo da telecamere, Smith comincia a condurre un'esistenza "sovversiva".



Quindi consiglierei anche la lettura di un buon testo sulla massoneria che, tra l'altro, mette in luce tanti avvenimenti tenuti nascosti raccontando come in realtà sono andate le cose (qui garantisco stupore a gogò).

Forse vi sembrerò un po' matta o dura ma poiché divulgando solamente la notizia si è poco seguiti, e spesso si ottiene il risultato opposto da quello sperato, ho pensato che scrivendo in un determinato modo magari istigo almeno a dare un'occhiatina.

I libri che invito a leggere per iniziare a vedere nell'inganno millenario e totale sono i seguenti:

di Epiphanius.




"Sono ben pochi, anche fra le persone più colte, coloro che si soffermano a considerare cosa significhi in termini di potere la possibilità di imporre ad un popolo una certa visione della storia. Prospettare un certo cammino dell'umanità invece di un altro significa indicare delle mete, e quindi stabilire parametri di giudizio, scale di valori e, di conseguenza, comportamenti. Ciò è tanto vero che in epoca moderna ogni regime, nazionalsocialista, fascista o comunista, nazionalista o liberal-democratico, ha delineato una propria specifica interpretazione della storia dando luogo a diverse concezioni di giusto e ingiusto, di bene e male. Ben consapevole di ciò, George Orwell, nel suo “profetico” romanzo "1984" pone come una delle basi fondamentali dello stato da incubo da lui preconizzato, nel quale persino il pensiero e le emozioni sono sotto il controllo del “Grande Fratello”, il motto “Chi controlla il passato controlla il futuro” e immagina un ministero in cui, all'insegna appunto della “mutevolezza del passato”, vengono riscritti i giornali e i libri delle epoche anteriori. Va peraltro rilevato che tutte le cennate concezioni della storia, al di là delle loro anche stridenti diversità, poggiano su un fondamento comune: la dottrina romantica e spenceriana del progresso e della modernità, e cioè la dottrina secondo cui l'umanità sarebbe in perpetua e infallibile marcia ascensionale, onde il presente, il “moderno”, sarebbe sempre necessariamente migliore del passato e il futuro, del pari ineluttabilmente, migliore del presente. Ne segue che il passato, l'antico, viene giudicato tanto più favorevolmente quanto più è simile al moderno e lo prepara, e tanto più negativamente quanto più se ne discosta e gli si contrappone."



per il dowload del PDF: 

http://www.pdf-archive.com/2014/09/05/massoneria-e-sette-segrete-epiphanius/massoneria-e-sette-segrete-epiphanius.pdf


Vi chiederete e chi è questo autore? Non ho mai sentito il suo nome. Anch'io a suo tempo mi posi questa domanda e così prima di degnarlo di uno sguardo feci una ricerca.
La casa editrice è Controcorrente e la prima pubblicazione di questo copioso testo (quasi 1000 pagine) è formata da giornalisti scrittori, ricercatori e studenti universitari che vogliono divulgare e rendere noto il lato oscurato della storia dell'umanità.

Per restare in tema ci sarebbe anche quest'altro libro:
La massoneria smascherata di Giacinto Butindaro




link per il pdf:
http://www.sentieriantichi.org/download/La-Massoneria-Smascherata.pdf

nelle lettere ai Corinzi ad un certo punto si legge:
1 Corinzi 4:6”), e uscite da quelle riunioni, perché non vi migliorano, ma aggravano la vostra situazione.

Quindi invito a leggere il libro scritto di suo pugno

Pan-Europa di Richard Coudenhove Kalergi (Autore)



sinossi: Pan-Europa, scritto nel 1923 quando il conte Coudenhove-Kalergi aveva appena 29 anni, e' il primo progetto moderno di una Europa unita. Coudenhove-Kalergi, con convinzione ed una forte fede nell'avvenire di una Confederazione Europea estesa dal Portogallo alla Polonia e dalla Scandinavia alla Romania, presenta un'analisi storico-culturale che non puo' non sorprendere il lettore moderno per la "chiaroveggenza profetica" di alcune sue proposte politiche ed economiche che cominceranno ad essere realizzate solamente venticinque anni piu' tardi.

SI SALVI CHI PUÒ !!!

Perché in un'intervista scioccante, il massone sionista Jorge Mario Bergoglio (figlio di genitori ebrei e iscritto al Rotary Club di BuenosAires), poi "nominato" Papa (bis) e chiamato Francesco, per "onorare" il cardinale Francesco Borgia (vi ricorda qualcosa questo cognome?) VERO fondatore e finanziatore dell'Ordine religioso gerarchico militare dei Gesuiti, dalla cupola bancaria-finanziaria massonica sionista, gesuita "SOLDATO" di Gesù che era ebreo come Maometto e come il gesuita "SOLDATO" Johann Adam Weishaupt http://destatevi.org/lordine-degli-illuminati/, paragona l'esercito dei "SOLDATI" (sapete perché i combattenti vengono chiamati SOLDATI? Perché combattono per SOLDI e sono "AL SOLDO" di chi li paga) mercenari criminali terroristi islamici ISIS a Gesù Cristo e ha detto anche che i migranti musulmani devono riprodursi con gli europei per contrastare i "tassi di natalità in declino."

Il Papa (bis) afferma anche che l'ISIS è simile a Gesù Cristo e perciò sta inviando i suoi discepoli in tutte le nazioni.

Se leggete l'articolo allegato e gli altri che seguiranno, avrete l'ennesima conferma di tutti i miei post e commenti VERI e importanti riguardanti l'ISIS, gli ameriKani, i sionisti e i gesuiti.

Io credo che la stragrande maggioranza di voi sappia benissimo che l'esercito mercenario criminale islamico ISIS è stato creato, finanziato e gestito dagli ameriKani criminali, imperialisti e guerrafondai e dai loro complici sionisti e gesuiti, per distruggere e poi conquistare la Libia, la Siria, l'Iraq e poi l'Iran (tutti grandi produttori di petrolio e gas che non sono mai stati schiavizzati), e poi tutto il Medio-Oriente.

Infine, l'ISIS farà finta di attaccare Israele che perciò avrà "l'obbligo" di difendersi e "l'alibi" per contrattaccare l'ISIS, conquistare tutti i territori precedentemente occupati dall'ISIS ed infine costituire la "Grande Israele" http://informazioneconsapevole.blogspot.it/…/il-piano-yinon….

Mentre succederà tutto ciò, milioni d'immigrati musulmani fanatici dell'ISIS, usati e strumentalizzati dai sionisti, continueranno ad invadere l'Italia e la Grecia e poi l'Europa, per distruggerla e poi farla conquistare dai loro padroni.

Se i popoli europei non si sveglieranno in tempo, faranno la stessa brutta fine dei popoli dell'Impero Romano.
Infatti, anche allora, milioni di fanatici cristiani, usati e strumentalizzati dai famosi "mercanti del tempio" ebrei che apposta crearono le altre due religioni monoteiste per dividerle ed "imperare", invasero la Grecia e l'Italia per poi distruggere e far conquistare Roma e l'Impero Romano ai loro padroni.
Attuando la strategia del "Divide et Impera", hanno diviso apposta i popoli del Mediterraneo tra cristiani e musulmani, gli europei tra fascisti e comunisti, e i musulmani tra sciiti e sunniti, per farli sempre combattere e distruggere tra di loro per poi conquistarli più facilmente.
Hanno creato, finanziato e gestito l'ISIS e le guerre dell'ISIS, per lo stesso motivo per cui crearono, finanziarono e gestirono Lenin, Hitler, Mussolini e tutte le loro guerre:
PRIMA USANO I LORO BURATTINI PER DISTRUGGERE E POI CONQUISTANO.


PREMIO KALERGI 2016 A PAPA FRANCESCO 1°
Premio Carlo Magno o KALERGI 2016 a papa Francesco, Merkel e Renzi alla cerimonia in Vaticano
Il premio è un “tributo al Suo straordinario impegno a favore della pace, della comprensione e della misericordia” gds.it
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CITTA’ DEL VATICANO. È stato ufficialmente conferito a papa Francesco il premio internazionale Carlo Magno 2016. A consegnare l’attestato nelle mani del Pontefice, durante la cerimonia nella Sala Regia in Vaticano, il presidente del Comitato direttivo del premio, Juergen Linden, e il sindaco di Aquisgrana Marcel Philipp.
Il Papa, entrando nella Sala Regia, accolto dall’applauso dei presenti, ha stretto la mano ai rappresentanti delle istituzioni europee seduti in prima fila, il presidente dell’Europarlamento Martin Schulz, quello della Commissione Ue Jean-Claude Juncker e quello del Consiglio europeo Donald Tusk, che aveva ricevuto in udienza prima della cerimonia e prima dell’altra udienza con la cancelliera AngelaMerkel.
Tra i presenti anche il premier Matteo Renzi che ha avuto un breve dialogo con la cancelliera Merkel prima dell’inizio dell’evento. I due hanno scambiato alcune battute, seduti fianco a fianco, con fare cordiale e sorridente.
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LA LISTA DEI PREMIATI DEL PIANO KALERGI DAL 1950

TUTTA BRAVA GENTE , BASTA SCORRERE LA LISTA PER VEDERLO DA VOI
2016 – Papa Francesco
2015 – Martin Schulz
2014 – Herman Van Rompuy
2013 – Dalia Grybauskaitė
2012 – Wolfgang Schäuble
2011 – Jean-Claude Trichet
2010 – Donald Tusk
2009 – Andrea Riccardi e la Comunità di Sant’Egidio
2008 – Angela Merkel
2007 – Javier Solana Madariaga
2006 – Jean-Claude Juncker
2005 – Carlo Azeglio Ciampi
2004 – Pat Cox a papa Giovanni Paolo II.
2003 – Valéry Giscard d’Estaing
2002 – l’Euro
2001 – György Konrád
2000 – Bill Clinton
1999 – Tony Blair
1998 – Bronisław Geremek
1997 – Roman Herzog
1996 – Regina Beatrice dei Paesi Bassi
1995 – Franz Vranitzky
1994 – Gro Harlem Brundtland
1993 – Felipe González Márquez
1992 – Jacques Delors
1991 – Václav Havel
1990 – Gyula Horn
1989 – Frère Roger Schutz, Taizé
1988 – François Mitterrand ed Helmut Kohl
1987 – Henry Kissinger
1986 – il popolo del Lussemburgo
1984 – Karl Carstens
1982 – Re Juan Carlos I di Spagna
1981 – Simone Veil
1979 – Emilio Colombo
1978 – Konstantinos Karamanlis.
1977 – Walter Scheel
1976 – Leo Tindemans
1973 – Salvador de Madariaga
1972 – Roy Jenkins
1970 – François Seydoux de Clausonne
1969 – Commissione delle Comunità europee
1967 – Joseph Luns
1966 – Jens Otto Krag
1964 – Antonio Segni
1963 – Edward Richard George Heath
1961 – Walter Hallstein
1960 – Joseph Bech
1959 – George Marshall
1958 – Robert Schuman
1957 – Paul-Henri Spaak
1956 – Sir Winston Churchill
1954 – Konrad Adenauer
1953 – Jean Monnet
1952 – Alcide de Gasperi
1951 – Hendrik Brugmans
1950 – Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi


Richard Nikolaus di Coudenhove-Kalergi era un conte austriaco consideratopioniere dell’integrazione europea. nato a Tokio nel 1894 e morto nel 1972. Nel 1923 scrive il suo primo libro, che guarda caso si chiama “Pan-Europa“. Lo manda a tutte le persone più influenti e allega ad ogni copia un modulo di adesione. Oggi lo chiameremmo spam. Così nasce il Movimento Pan-Europeo. Che non era mica il circolo del bridge: dentro c’era gente come Albert Einstein, Thomas Mann e Sigmund Freud.
Kalergi voleva una grande nazione europea che venerasse Napoleone, Mazzini, Victor Hugo, Kant, Nietzsche, gente così insomma… Ma era unelitista, seguace di quella teoria secondo cui le masse sono confuse, allo sbando, incapaci di darsi una direzione, e in questo caos hanno buon gioco le minoranze potenti e ben organizzate. La stessa teoria di cui sono convinti personaggi come Mario Monti (ricorderete che fu a capo dellaCommissione Trilaterale, il cui primo studio era quel “Crisis of Democracy” che sosteneva, appunto, che le masse devono restare in apnea), le cui convinzioni si traducono in presidenti del consiglio e governi che cambiano senza elezioni e in frasi come “al riparo dal processo elettorale” (se vuoi sapere cosa significa, leggi il post). Quindi Kalergi non poteva che ambire auna società che sostituisse la democrazia con una aristocrazia illuminata.
Obiettivo centrato, direi! Del resto, chi poteva finanziare il suo movimento se non un banchiere, Max Warburg, che gli era stato presentato dal barone Ludwig Nathaniel Freiherr von Rothschild? E, ironia della sorte, i Kalergi erano greci! Per la precisione, di Creta. Ma sentite questa: un antenato del nostro conte, nel 300, firmò un trattato per la sottomissione di Creta al dominio veneziano. Si comincia bene! Per questo Monti un giorno dirà che “la Grecia è il più grande successo dell’euro“: perché, da un’isola, sono passati a sottomettere uno Stato intero.
A dire il vero, Kalergi voleva anche una pan-America, una pan-Eurasia (con dentro la Russia), una unione pan-asiatica che comprendesse Cina e Giappone e dominasse sul Pacifico, e voleva perfino una pan-ideologia (un misto tra capitalismo e comunismo che, se volete, si è realizzato nei parlamenti nazionali con quell’illusione del bipolarismo già perseguita con ilPiano di Rinascita Democratica e concretizzatasi con il Pd renziano) e un’unica pan-lingua, l’inglese, da parlarsi in tutta Europa accanto agli idiomi nazionali. Riuscì peraltro a convincere molti leader politici dell’epoca, gente del calibro di Konrad Adenauer, Robert Schuman (cui non a caso è intestato un building del Parlamento Europeo), Alcide De Gasperi, Winston Churchill. Non ebbe molta fortuna con Benito Mussolini né con un tale di nome Adolf Hitler, che lo guardava con ribrezzo e considerava il suo piano un piano massonico.
Richard Kalergi
Fu Kalergi a lanciare l’idea degli Stati Uniti d’Europa: Altiero Spinelli venne molto dopo. Fu Kalergi, nel 1955, a proporre l’Inno alla Gioia di Beethoven (dalla nona sinfonia) come inno ufficiale dell’Unione Europea, che in seguito venne adottato. Fu Kalergi, aiutato da Robert Schuman, ministro degli esteri francese, ad assegnare la gestione della produzione di acciaio, ferro e carbone ad una sovranità sovranazionale, sotto la direzione dei primi euroburocrati non eletti da nessuno: i famosi commissari europei.  Fu Kalergi a mandare i primi memorandum ai governi di Italia, Francia, Germania e Regno Unito, negli anni ’60, perché adottassero una unione monetaria. E per non farsi mancare niente, nel libro “Practical Idealism” il conte traccia anche l’idea di Europa che aveva in mente dal punto di vista demografico. E dice:“L’uomo del futuro sarà di razza mista. Le razze e le classi di oggi gradualmente scompariranno” e ci sarà un’unica “razza euroasiatico-negroide, simile in apparenza agli antichi egizi”, che sostituirà i popoli con gli individui. Questo, nelle intenzioni del conte, avrebbe dovuto portare a una maggiore governabilità delle masse, sempre secondo i principi dell’elitismo di cui sopra (la democrazia non esiste poiché il popolo non ha le capacità di autogovernarsi e nel momento in cui si organizza esso porta automaticamente un’élite a prendere il potere).
Si può dire che il Piano Kalergi ha avuto successo praticamente in tutto. O perlomeno i suoi discepoli stanno procedendo a grande velocità verso la sua finalizzazione (Draghi che chiede l’unione bancaria e nuove cessioni di sovranità; la Boldrini che chiede l’accelerazione degli Stati Uniti d’Europa, Mattarella che discute di cessione della sovranità fiscale), ma cosa ne è delle teorie del conte sulla questione razziale?
Abbiamo degli indizi. Quindici anni fa uno studio dell’Onu introduce il concetto di “immigrazione di rimpiazzo” che porta al centro del dibattito la necessità di sostituire (letteralmente) buona parte della popolazione europea con migranti, al fine – si dice – di compensare il calo delle nascite e garantire il sistema pensionistico. Massimo D’Alema invoca 30 milioni di immigrati. Il sottosegretario Sandro Gozi rilancia con 40 milioniLaura Boldrini dice che lo stile di vita dei migranti presto sarà il nostro. Nel frattempo,Angela Merkel apre le frontiere e mette al lavoro i siriani, la Repubblica Ceca assume 5 mila rifugiati
Insomma, tutto fa pensare che anche sul tema immigrazione, presto il Piano Kalergi potrebbe trovare una sua attuazione definitiva.
fonte BYOBLU


Ma chi sta dietro a Kalergi?
da Ereticamente:




Matteo Simonetti, professore di storia e filosofia e giornalista, al quale va il merito di aver dedicato un intero saggio al pensiero di Kalergi, troppo spesso ignorato oppure vittima di semplificazioni ed estremismo.
Si tratta del secondo saggio in assoluto[1] – e il fatto che l’autore sia italiano non può che infonderci una spinta patriottica in più – a prendere in considerazione una figura tanto ambigua, quando determinante per il futuro dell’Europa, inserendola all’interno di un contesto filosofico e storico-sociale ben definito.
Il motivo per cui la letteratura su questa importante tematica è scarsa, se non completamente assente, è semplice: l’opera fondamentale di Richard Coudenhove-Kalergi –Praktischer Idealismus[2] – è pressoché introvabile in formato cartaceo, ma risulta disponibile solo in tedesco e in formato pdf. L’impossibilità di “andare alla fonte” del pensiero kalergiano ha incentivato posizioni radicali sia tra gli attivisti di destra, che tra quelli di sinistra. Da un lato, infatti, troviamo una strumentalizzazione impregnata di ideologia finalizzata a confermare tesi politiche già consolidate; dall’altro, una ridicolizzazione, banalizzazione e riduzione dell’intera questione a “complottismo” e “razzismo”, celando a malapena la mancanza totale di buonafede e senso critico. Questi fattori rendono ancora più encomiabile l’opera di Simonetti, il quale è riuscito a fornirci un’analisi storica e filosofica del cosiddetto “Piano Kalergi”, scevra da pregiudizi e superficialità.
Nel suo La verità sul Piano Kalergi. Europa, inganno, immigrazione[3], Simonetti sottolinea come il titolo dell’opera di Kalergi, contenente l’accostamento di due termini apparentemente antitetici (“idealismo” e “pratico”), racchiuda in sé l’intero pensiero dell’autore. Di idealismo vero e proprio, in realtà, se ne trova ben poco nel pensiero di Kalergi:
Elevando a potenza il materialismo, operandone una sottolineatura, egli ne fa un’ideologia, e automaticamente esso diviene “ideale”, mentre invece nel migliore dei casi esso viene solamente idealizzato. Il materialismo diventa idealismo semplicemente sforzandosi idealisticamente di propagarne le convinzioni, credendo alla sua diffusione come ad una missione altruistica.[4]
Più che una priorità assoluta del pensiero sulla materia, si può scorgere nella sua opera un’idealizzazione del materialismo, connessa all’adesione ad un ideale aristocratico.
Su quest’ultimo punto, occorre rilevare come Kalergi sia, contrariamente a quello che molti potrebbero pensare, un fermo sostenitore dell’aristocrazia. E’ evidente che egli si opponga all’aristocrazia tradizionale, ma solamente poiché ritiene che questa debba essere sostituita da una nuova e autentica aristocrazia. Potrebbe sembrare strano che uno dei padri fondatori dell’Unione europea sia fortemente anti-democratico, ma la realtà che emerge dall’opera kalergiana è evidente: la democrazia politica non è una forma di governo desiderabile in sé, ma lo è solo in quanto mezzo per raggiungere fini ben precisi. La democrazia politica è uno strumento di cui si deve servire l’élite per formare una nuova aristocrazia, che rimpiazzi quella vecchia.
Si assiste ad un insano miscuglio di socialismo – in nome dell’ideale materialista, l’uguaglianza di tutti i cittadini di fronte al denaro e alla ricchezza – e aristocrazia – le decisioni politiche vengono poste nelle mani di un’élite illuminata. Nel mondo ideale di Kalergi, il materialismo è a tal punto enfatizzato da volerne a tutti i costi una generalizzazione totale, di modo che tutti possano goderne i benefici. La possibilità di accedere alla ricchezza e ai beni materiali non può essere privilegio di pochi, ma deve essere invece universalizzata nel modo più assoluto ed è la tecnologia a dover costituire il mezzo essenziale per la realizzazione di questo “paradiso in terra”. Decisamente contro corrente rispetto al pensiero di alcuni critici della tecnica a lui contemporanei, quali Heidegger, Jonas e i membri della scuola di Francoforte, la concezione di Kalergi si avvicina pericolosamente all’utopia tecnologica di Ernst Bloch, ignorando o forse sottovalutando i pericoli intrinseci ad una spersonalizzante ed alienante “divinizzazione” della tecnica.
All’idealizzazione del materialismo si accompagna, pertanto, un’esasperazione del mito prometeico, in cui la tecnologia assurge al ruolo di salvatrice dell’intera umanità, il tutto sotto la guida e il comando di un’aristocrazia illuminata e filantropa.
Ma quale sarà la natura di questa élite illuminata? Chi saranno i nuovi aristocratici e governanti?
Kalergi ritiene che nel nuovo nobile dovrà realizzarsi l’attuazione, contemporaneamente, delle caratteristiche dello Junker, archetipo dell’uomo di campagna (legato ad un sapere pratico, alla volontà e al carattere) e di quelle dell’intellettuale, archetipo dell’uomo di città (legato ad un sapere teorico, alla razionalità e allo spirito). Il carattere è rafforzato dalla consanguineità; viceversa, l’incrocio rafforza lo spirito.
Qui, entra prepotentemente in campo il razzismo biologico di Kalergi:
L’endogamia rafforza il carattere, indebolisce lo spirito, viceversa l’incrocio indebolisce il carattere rinforzando lo spirito. Là dove la consanguineità e l’incrocio si incontrano sotto degli auspici favorevoli, essi creano il più alto tipo di essere umano, collegando al carattere più forte lo spirito più pungente […]
L’uomo del lontano futuro sarà un meticcio. Le razze e le caste di oggi saranno vittime del crescente superamento di spazio, tempo e pregiudizio. La razza del futuro, negroide-eurasiatica, simile in aspetto a quella dell’Egitto antico, rimpiazzerà la molteplicità dei popoli con una molteplicità di personalità […]
La consanguineità genera dei tipi caratteristici, l’incrocio, delle personalità originali.[5]

Ecco dunque che giunge a delinearsi in modo chiaro il requisito fondamentale del “superuomo” kalergiano: la compresenza del “carattere più forte” e dello “spirito più pungente” che si traduce, paradossalmente, nella coesistenza di consanguineità ed incrocio.
I popoli europei scompariranno e al loro posto comparirà una massa informe di individui privi di una propria identità genetica, storica e culturale.
Nei meticci si uniscono spesso mancanza di carattere, assenza di scrupoli, debolezza di volontà, instabilità, mancanza di rispetto, infedeltà con obiettività, versatilità e agilità mentale, assenza di pregiudizi e ampiezza d’orizzonti.[6]

La freddezza con cui Kalergi prospetta la fine di ogni identità nazionale al fine di realizzare il sogno perverso di un mondo popolato di cittadini geneticamente programmati alla sottomissione e all’obbedienza, in nome di una fantomatica pace perpetua, è disarmante.
Non solo: la figura che incarna al meglio la sintesi di questo fondamentale dualismo è – e Kalergi lo afferma esplicitamente – quella dell’ebreo. In Praktischer Idealismus, si assiste ad un vero e proprio elogio dell’ebreo, sia per motivi storico-culturali che per motivi eugenetici.
La futura classe aristocratica sarà dunque composta, secondo il piano Kalergi, da ebrei, poiché:
Ciò che separa principalmente gli ebrei dai cittadini medi è il fatto che siano degli individui consanguinei. La forza di carattere alleata all’acutezza spirituale predestina l’ebreo a divenire, attraverso i suoi esponenti di spicco, il leader dell’umanità urbana, un falso o vero [!] aristocratico dello spirito, un protagonista del capitalismo come della rivoluzione.[7]

Gli ebrei incarnano e sintetizzano alla perfezione le più importanti dualità ed è in virtù della loro propria natura che essi sono eletti a governanti filantropi dell’intera umanità. Inoltre, occorre evidenziare come la questione ebraica sia, innanzitutto, una questione metafisica. L’ebreo è estromesso dall’Essere, è privo di fondamento, di suolo e, di conseguenza, di identità. Egli è privo di quell’autenticità che solo chi affonda le proprie radici nella terra può far propria. Lo sradicamento dall’elemento naturale, perciò, va di pari passo con la tecnicizzazione e, anzi, ne è una causa diretta. Lo stesso ambiente urbano, del resto, altro non è che la fedele riproduzione dell’habitat originario dell’ebreo, il deserto.
Alla base della concezione kalergiana non si può non scorgere una forte dose di paternalismo: l’élite illuminata ha il compito di “prendersi cura” dei suoi cittadini, stabilire ciò che è bene per loro e servirsi di qualsiasi strumento – anche la menzogna, e ne è un esempio la Gender Theory ideata dallo stesso Kalergi – per il raggiungimento del fine supremo imposto che, in questo caso, è il controllo globale mascherato abilmente da pace perpetua.
Come afferma giustamente Simonetti,
Kalergi auspica, e lotta per la sua realizzazione, la nascita di un nuovo organismo superstatuale che scongiuri ogni possibilità di guerra tra i popoli europei semplicemente eliminando gli stessi. Quando un francese non si riconoscerà più da un tedesco, verrà meno ogni volontà bellica.[8]
Per darne una definizione più appropriata, l’idealismo pratico di Kalergi altro non è che un’utopia paternalistica. E’ un’utopia, perché presuppone implicitamente che l’uomo debba ancora realizzarsi, ossia che debba ancora essere quello che dovrebbe essere; ed è paternalistica, poiché ciò che l’uomo dovrebbe essere viene deciso – e realizzato con qualsiasi mezzo – da una stretta cerchia di uomini.
Si prospetta, dunque, una realtà in cui il concetto di “razza” viene totalmente abolito proprio in virtù di un rigidissimo razzismo biologico. Per assurdo, è proprio attraverso quest’ultimo che si approda al tanto osannato “mondo senza barriere”, da sempre obiettivo dell’ebraismo per motivi filosofici, storici e culturali.
Il fine ultimo è la pace tra i popoli ma, come ho già accennato prima, si tratta di una mera finzione che mira a nascondere le reali intenzioni dell’élite. Se così non fosse, non si comprenderebbe per quale motivo la realizzazione futura di un paradiso in terra debba esserci occultato e imposto attraverso astuti stratagemmi. Se un mondo in cui non esistono confini, identità e culture nazionali è preferibile ad un mondo in cui questi valori vengono preservati, le classi dirigenti non dovrebbero far altro che proporre apertamente tali punti di vista ai propri cittadini. A quel punto saranno i popoli, democraticamente, a decidere il loro destino.
Ciò non avviene perché il processo di livellamento globale è volutamente imposto. Nessun popolo accetterebbe di buon grado di sparire per sempre, nemmeno in nome della pace sulla terra. Ogni popolo desidera, da sempre, l’autodeterminazione e la preservazione della propria storia e cultura, del proprio credo e dei propri sistemi di riferimento.
Se a ciò aggiungiamo il fatto che lo stesso popolo ebreo, pur essendo da sempre promotore dell’ideale cosmopolita, condanna apertamente il matrimonio misto di ebrei e gentili, un atteggiamento quantomeno sospettoso nei confronti di proposte universaliste da tale pulpito è doveroso.
Troppo facile rispolverare l’etichetta di “complottista” ogni qualvolta se ne presenti l’occasione. Altrettanto facile è abbandonarsi ad insensate correnti di pensiero pseudo-religiose, senza passarle prima al vaglio della ragione. La crisi di valori a cui oggi assistiamo non deve indurci ad aggrapparci in modo forsennato alla prima visione del mondo preconfezionata ci capiti a tiro, ma non deve nemmeno portarci ad escludere a priori tutto ciò che non è in linea col pensiero unico, a patto che venga sempre mantenuto un forte senso critico.
Ed è stato questo il grande merito di Matteo Simonetti.
D’altra parte, pensiamoci, il sapiente del mito della caverna platonico è il prototipo del complottista. Immaginiamoli, gli spettatori dello show delle ombre, irriderlo, schernirlo e poi adirarsi con lui: “ma guarda questo cosa si inventa! Ma ti pare possibile che questo non sia il mondo vero? E noi che saremmo, allora, tutti idioti?”. Il bruciore agli occhi degli ignari, il dolore inflitto loro dal dubbio che in essi si insinua, li inacidisce e li porta a rivolgersi ancora verso l’interno della caverna. “Ogni mattina mi godo la rassicurante ombra della lettura del giornale, ogni anno, più o meno, mi diverto con l’ombra delle elezioni democratiche, per non parlare poi di ogni martedì, quando ho l’ombra del calcetto, e del sabato sera, con le ombre della cena fuori e della discoteca. In quale baratro, in quale incertezza, ci getterebbe ascoltare questo invasato di complottista? Attacchiamogli questa etichetta in fronte e non ci si pensa più. Forza, tutti dentro la caverna, e serrate le fila!”[9]
 [1]      Il primo saggio a trattare di questa tematica è quello di Gerd Honsick, Adiòs, Europa. El Plan Kalergi, Editorial Bright-Rainbow, Barcelona 2005.
[2]      R. N. Coudenhove Kalergi, Praktischer Idealismus. Adel – Technik – Pazifismus, Paneuropa – Verlag, Wien – Leipzig 1925. Pdf disponibile qui: http://www.dailystormer.com/wp-content/uploads/2014/03/Coudenhove-kalergi-Richard-Praktischer-Idealismus-Adel-Technik-Pazifismus.pdf.
[3]      M. Simonetti, La verità sul Piano Kalergi. Europa, inganno, immigrazione, Edizioni Radio Spada, Milano 2015.
[4]      Ivi, p. 39.
[5]      Simonetti cita Kalergi in La verità sul Piano Kalergi, cit., p. 44.
[6]      Ivi, pp. 44-45.
[7]      Ivi, p. 48.
[8]      Ivi, p. 76.
[9]      Ivi, p. 151.

Quindi dopo aver approfondito ponetevi la seguente domanda: "ospitare gli immigrati che vengono con le carrette è fare il vero bene oppure è alimentare un sistema marcio corrotto che vuole distruggere ogni civiltà e l'essere umano per renderlo docile come un agnellino così da comandarlo a bacchetta?"
Questo bene, che ci hanno spronato a compiere, è vero bene o è solo una maschera? 
Oggi ciò che viene proposto come bene in realtà è un inganno che maschera il male più grande.
La nostra società non conosce il vero bene, che nasce da un sentimento interiore e non perché hanno lavato il cervello  instillando sensi di colpa e figure eroiche di persone che o per ignoranza oppure perché manipolata pensa di essere altruista e in onore. Non è onorevole alimentare questa cosa a mio giudizio. 
Questo bene è un male noi stiamo cibando solo il lato oscuro della forza, il lupo nero (come viene chiamato dalla tribù Hopi).

Se non ci si sveglia è necessario tenere bene a mente il futuro che si prospetta e se non è per sé stessi almeno sarebbe giusto iniziare a porsi qualche domanda per le future generazioni, magari i figli dei propri figli.
All'inizio ho scritto che chi non riuscirà a svelare il grande inganno (presente anche in tutti gli altri ambiti) allora rimarrà nell'illusione, nella matrix, in questo Samsara. Con un altro corpo vivrà ciò che non ha fermato perché ancora inconsapevole o pigro o perché le sue onde risuonavano alla stessa vibrazione dell'inganno.

Ultima chicca:
In rete mi accade di leggere di persone che osannano la magnanimità di cuore di coloro che aprono le porte di casa loro ed ospitano l'immigrato di turno. Peccato che però non ho mai letto cosa hanno ricevuto in cambio.
Lo sapevate poi che chi ospita un immigrato in casa ha un rimborso mensile di 300 euro?
Indovinate un po' chi ha accettato? Pensionati, coppie giovani e nuclei monoparentali.
Ora so che non è una gran cifra ma mi piacerebbe tanto sapere se avessero compiuto questo gesto cristiano a gratis.
Facendo quattro conti elementari vediamo un po' la Caritas che fa del gran bene quanto guadagna con il business immigrati
Per ogni immigrato maggiorenne si cucca 35 euro al dì, per i minori 45. 
Al mese sono 1050 /1350
Se poi non li devono nemmeno mantenere loro perché convincono gli anziani ad ospitarli nelle loro case a te danno solo 300 euro al mese e loro si intascano il resto ossia 750/1050 cadauno. Senza fare niente.
Allora ditemi ora dov'è il bene amorevole e disinteressato?
fonte:
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11685657/Immigrazione--ecco-chi-guadagna-con.html
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